Tano cucina alla vecchia maniera.
Sa fare quattro piatti: un primo, un secondo, un dolce e il caffè.
Quando li fa però non sgarra.
Di solito non facciamo troppi discorsi sul cibo, lui è della scuola “poche chiacchiere e più sapore”. La regola è semplice: in cucina o io o lui, niente confusione per favore e senza offesa. Però io ormai lo so e mi “canzìo”, così da evitare questioni prima di mettersi a tavola.
“Vieni qua” urla fortissimo mentre lo sento tagliare.
Io corro e lo trovo con una cipolla davanti la faccia. La tiene alta, come un trofeo, e la fissa.
Si guardano in faccia.

“Quando ci fanno a pezzi, dovremmo fare come la cipolla!”
“Che viene a dire?”
“Hai presente la cipolla?”
“Certo”

“Come la tagli quando la fai a pezzi?”
“La taglio piccola piccola”
“E perché?”
“Così poi se ne va e da sapore”
“E appunto. Quando ci fanno a pezzi, noi dobbiamo approfittarne: sparire e dare sapore alle nostre giornate”
“Ah”
“Vammi a prendere le cipolle adesso però”
E io vado. Che oggi ci sono pure le offerte.

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Autore con la passione per la melanzana fritta e l’ossessione per il tempo. Papà di Andrea. Mi piace camminare a caso. NOVEMBRE 2022 esce QUI PER CASO

Gero Guagliardo

Autore, ioGero