È un rito il mercato, sono ammaliatori i mercanti.
 Me ne accorgo da ciò che scatta in me e Andrea tutte le prime domeniche del mese.
 È una scusa il mercato. Per tutti.
 Non diventeranno mai ricchi loro dietro le bancarelle. Non troveremo mai la schedina vincente abbandonata noi che stiamo da questo lato.
 È una cerimonia il mercato e come tutte le cerimonie ha delle regole ben precise: Andrea colleziona macchinine usate, io mescolo il caffè.
 Pretesti, sia il mio che il suo.

Siamo lì perché succede qualcosa che non ha a che fare con le parole, ma si realizza nello spazio e tempo.

Il tempo del ritrovarsi, lo spazio dei saluti. Tutte quelle bancarelle si tengono in piedi grazie ai saluti: con le braccia da lontano, coi baci da vicino, accennati con la testa, timidi dietro un sorriso.
Il mercato è il luogo di tutti gli incontri.
Pure di quelli che non ti aspetti e ti tengono lì, aggrappato ad un palo della luce, incollato ad una storia che fuori da quel mercato nessuno scoprirà mai.

Affezionati, mi raccomando

Affezionati, mi raccomando

“E mi raccomando, affezionati”, insiste Tano a conclusione di un discorso importante e poco prima di un gelato che aspettavamo da tempo. “A chi?”, gli domando io abbastanza confuso. “Al tuo posto mi domanderei a cosa.” “A cosa?” “Alle cose per te."...

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Autore con la passione per la melanzana fritta e l’ossessione per il tempo.
Mi occupo quotidianamente della scrittura e della realizzazione di contenuti destinati al web e alle TV.
Discreto camminatore, nonostante i piedi un po’ piatti, mi piace molto andarmene in giro per le strade e raccogliere storie. Alcune le scrivo, a volte le fotografo. Credo di essere un Palermitano anomalo: mi emoziona la montagna e mi rilassa molto la frittura. Ho lavorato per il Teatro e
l’intrattenimento dal vivo. Tendenzialmente disordinato, faccio fatica a seguire le serie troppo lunghe, vivo a Piacenza con Silvia e Andrea.

Gero Guagliardo

Autore, ioGero